Lettera per il 40° Anniversario da parte di Davide D’amico

Scritto dal Prof Davide D'amico

Per il 40° Anniversario della nascita del “Centro Studi” a Lipari – 16 luglio 2021

Ringrazio di cuore l’amico Presidente, Nino Saltalamacchia, per avermi invitato a prendere parte a questo evento celebrativo del 40° Anniversario della nascita del Centro Studi a Lipari. Una associazione culturale fondata da pochi ma che, nel volgere di poco tempo, ha raccolto l’adesione di illustri personaggi del mondo della cultura, di quello artistico, storico, della economia e del gotha del giornalismo italiano. Attraverso incontri, letture, dibattiti, rievocazioni storiche, commemorazioni di figure illustri dell’isola, come il prof. Iacolino noto storiografo della sua Lipari, o il prof. Angelo Ferro economista di chiara fama.

Rievocare il tempo passato è sempre motivo di amara nostalgia ma è anche la misura di come un gruppo di pensatori abbia voluto dar vita ad un contenitore culturale che, di anno in anno, si è arricchito di sapere sugli usi, costumi, origini e storia di una terra e di un mare di questo arcipelago che, pur essendo a 40 miglia dalla Sicilia non appartiene ad essa per le sue origini antropologiche, per i suoi commerci con l’Oriente, per i suoi reperti greco-romano-fenicei di cui l’isola abbonda.

Teatro di guerre e di conquiste, di dominazioni e di segregazioni, la terra eoliana ha mantenuto nei secoli una sua identità che la rende unica.

Terra di sole, di mare, di tradizioni agricole e marinare ha fatto sì che su questa realtà vulcanica convivessero due culture, quella di terra e quella di mare con connotazioni completamente diverse.

L’industria della pomice che tanta attività lavorativa ha assorbito sull’isola, la coltivazione dei capperi e della malvasia, la cultura di realtà abitative “tipiche” sono alcuni degli esempi del “Made in Lipari”.

Poco prima degli Anni Quaranta del secolo scorso cominciano a Lipari due fenomeni opposti: il primo di emigrazione di massa verso l’Australia ed il secondo di immigrazione di figure di ingegno che, ciascuno nel suo campo, ha contribuito alla nascita ed allo sviluppo dell’economia a Lipari. Mi riferisco a personaggi come il Comm. Bartolo Zagami, che – illuminando Lipari- ha dato impulso a quelle attività correlate all’energia elettrica (alberghi, ristoranti ecc.). L’altra famiglia benemerita è stata quella dei D’Ambra con il commercio della pomice; ed ancora il Signor Francesco Subba che, a partire dal 1934 introdusse la cultura dell’arte dolciaria a Lipari. Un’altra grande figura che mi piace ricordare è quella dei coniugi Chevalier che, attraverso la catalogazione dei numerosi reperti archeologici di terra e delle profondità marine circostanti hanno fatto del “Museo di Lipari” il primo riferimento culturale sia di Lipari che di tutto il Sud Italia. Di tutto questo enorme bagaglio di cultura si fece carico di approfondimenti conoscitivi il Centro Studi che, nato nel 1981, ha raccolto testimonianze scritte e verbali, memorie storiche e ne ha fatto motivo di divulgazione come è stato per il bel libro “Edda Ciano e il comunista” frutto di un bel lavoro di raccolta dati fatto da Marcello Sorgi, grande opinionista presso il Centro Studi ed anch’egli innamorato delle Eolie.

Io sono arrivato a Lipari nel 1975, ospite della famiglia Costa a Mendolita, una bella casa non più molto agibile ma per me ed i miei fratelli è stata e resterà l’essenza vera della eolianità declinata sia per mare che per terra.

In questa circostanza ho conosciuto il Sindaco di allora, Tommaso Carnevale, un gran signore che assieme a Marcello D’Albora sono state due grandi indimenticabili persone dei quali conserverò sempre un ricordo struggente di profonda amicizia. Debbo a loro il radicamento mio e della mia famiglia su quest’isola, l’amore per i suoi luoghi, il suo mare, la cittadinanza onoraria conferitami da Masino Carnevale, la casa dove abito che è stata curata da Marcello ed a lui dedicata.

Altra persona cara che fa parte integrante della mia storia di Lipari è Nino Saltalamacchia ed il suo caro papà Beniamino che ho avuto modo di operare a Padova, strappandolo, a forza, dalla sua Acquacalda.

Non posso chiudere questa rassegna affettiva di vita eoliana e di attività del Centro Studi senza mettere in luce la figura di un grande economista come Angelo Ferro che ha dato al Centro la sua esperienza e la sua cultura.

Chiudo dedicando un pensiero d’affetto a colui che con il Centro Studi ha avuto un rapporto continuativo di frequenza e collaborazione, l’Avv. Antonio Barresi, amico mio fraterno, legato in modo viscerale a questa isola non solo da interessi abitativi ma anche da grande, grandissima gioia di viverla. 

In sintesi questo “imprinting” che l’isola ha dato a tutti noi in termini di integrazione culturale, estimatori di bellezze paesaggistiche, di odori, di sapori trova nel Centro Studi un grande riassunto di appartenenza eoliana.

Con animo grato ringrazio ancora le due figure storiche, Nino Saltalamacchia e Nino Paino che hanno saputo inserire il Centro Studi di Lipari nel panorama letterario italiano e da eoliano prego sempre S. Bartolomeo di prendersi cura di tutti noi, suoi devoti.

Davide D’Amico,
Prof. Emerito di Chirurgia
Università di Padova,
Socio Onorario del Centro Studi

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