Il Centro Studi ricorda Giovanni Falcone

Comunicato Stampa

Era Il 23 maggio 1992, e a Capaci un’esplosione infernale lacerava Terra e Cielo,
ponendo fine alla vita di Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo e degli
uomini di scorta.
Ancora una volta la Chiesa palermitana di San Domenico accoglieva bare innocenti
siglate mafia e Uomini di Stato a capo chino sfilavano senza una risposta al “perché”
rivoltogli dagli sguardi di una folla smarrita che invocava giustizia.
Sembrava la vittoria di Cosa Nostra, era invece la nascita di una più consapevole
coscienza civile e alberi di speranza mettevano radici nelle vie della Città, della
Sicilia, della Nazione; crescevano e si moltiplicavano, irrorati dalla sempre maggiore
sete di legalità che la memoria delle tante vittime della mafia alimentava
incessantemente.
Nello stesso anno, 57 giorni dopo la strage di Capaci, ancora un boato squarcia l’aria
e cessa la vita di un altro servitore dello Stato, un altro ragazzo dell’antico quartiere
palermitano della Kalsa, un altro studente modello. Li ritrarranno insieme in una
gigantografia posta all’ingresso della Città, con quel sorriso vitale ed energico che
rincuora e sembra proteggere, che sembra riportarli a giocare in piazza Magione,
Giovanni e Paolo, uniti dal destino dei forti.
Palermo, l’Italia intera insorge. Le lenzuola bianche esposte al vento diventano
simbolo di una chiara volontà di cambiamento che dichiara guerra a tutte le mafie.
Sono incisive e toccanti le parole di Maria Falcone per i 30 anni dalle stragi del ’92:
“La guerra contro la mafia non è un problema siciliano ma italiano. L’Italia è una
sola, e le sue battaglie devono essere combattute tutte insieme”.
La storia politica del Centro Studi da sempre orientata ai valori della libertà culturale
e del progresso sociale e democratico ha onorato Giovanni Falcone, Paolo Borsellino
e tutte le vittime della violenza mafiosa fin dal lontano 1995 con il Convegno
organizzato a loro memoria e impreziosito dalla partecipazione della professoressa
Maria Falcone, della giornalista corsa Marcelle Padovani e del magistrato Giuseppe
Costa.
Anche l’arteria viaria di Lipari “Falcone e Borsellino” è stata così intitolata
dall’Amministrazione Comunale coeva su indicazione e sollecitazione del Centro
Studi.

Oggi il Centro Studi, nel trentesimo anniversario della scomparsa di Giovanni
Falcone, saluta il grande magistrato con le parole di speranza del cantautore Lorenzo
Jovanotti:
“Falcone era come il suo nome, lo hanno ucciso, ma non hanno ucciso la
possibilità che altri si alzino in volo” .
Lipari, 22 maggio 2022

Prof.ssa Maria Carnevale – socia Centro Studi

Articoli Correlati

Seguici