Il libro “Antifascisti a Lipari il percorso del confino” di Nino Paino e Pino La Greca edito dal
Centro studi e ricerche di Storia e Problemi Eoliani raccoglie le testimonianze dei confinati
antifascisti che a partire dal 1926 sono stati inviati a Lipari dal governo fascista.
Da questo volume è stata tratta l’applicazione web “ipercorsidelconfinolipari.it” realizzata da Eolnet
di Matteo Salin e vincitrice di un bando del PNRR relativ alla Transizione Digitale degli Organismi
Culturali Creativi (TOCC).che permette (in due lingue) a chi visita Lipari da interessato specifico o
da turista di conoscere i luoghi in cui hanno vissuto i confinati e di conoscerne la vita e le
esperienze.

II percorso o meglio i percorsi si sviluppano attraverso l’installazione di 50 piastrelle in ceramica che riproducono dei codici QR richiamabile sugli smart phone Apple o Android.
Inquadrando la piastrella o digitando sul browser si entra direttamente nell’applicazione e si ottengono le informazioni relative al luogo in cui ci si trova e si scopre ciò che vi è accaduto dal racconto degli stessi confinati. Si effettua cosi un percorso fisico che però è anche di emozioni e
ricordi. Le esperienze di incontri nei luoghi e tra le persone creano un intreccio di esperienze, storie e rapporti. Si riesce a percorrere l’esperienza umana, dal forte impatto emotivo che permette di
ritrovare anche lo spazio mentale di chi era costretto a vivere in uno spazio delimitato in pochi chilometri. Questo spazio è scandito da tappe, da pietre miliari che corrispondono anche a luoghi noti che, però rivisti dagli occhi di chi quasi 100 anni fa era in un posto lontano dalla propria casa
nel capoluogo delle Eolie, vengono rivissuti assumendo caratteristiche nuove e arricchenti. Nelle strade, nelle piazze, nelle case, nelle costruzioni si rivive la presenza di centinaia di antifascisti accompagnati a volte da mogli e figli costretti ad una vita di controlli e ristrettezze. Si ricostruisce la
vita di questi esuli attraverso il loro racconto nelle case affittate ai confinati, nelle mense frequentate nei punti di controllo e punizione. Si ricordano cosi le decine di donne e uomini che sono stati puniti per le loro idee i loro principi e che qui vogliono essere ricordati per quanto hanno detto e fatto o per quanto su di loro è stato scritto.
Le piastrelle sono collocate nel chilometro quadrato in cui erano limitati i confinati a Lipari e
trovano posto, indicativamente, tra Via Ponte e la Madonna di Porto Salvo a marina lunga con
codici identificativi che vanno da 1 a 50.
Si può effettuare un percorso a tappe che porta a visitare gli ambienti e le esperienze di chi, inviato
lontano dalla propria terra dal regime fascista, ha vissuto in alcuni casi anche per anni a Lipari tra
sofferenze, controlli e negazione della libertà ma costruendo anche con i propri colleghi momenti di
solidarietà, di scambio di idee e di rafforzamento degli ideali comuni.
L’utente giungendo nel luogo prescelto, anche utilizzando mappe e sistemi di georeferenziazione,
avrà la possibilità di ricevere informazioni specifiche relative a quanto è successo in quel particolare
posto e alla storia dei personaggi che vi hanno vissuto.
Nei luoghi di Lipari prescelti in cui sono collocate le piastrelle i codici QR inquadrati direttamente
da uno smartphone, permetteranno di ricevere le informazioni e gli approfondimenti relativi al
luogo attraverso i racconti dei confinati di cui saranno anche presentate la biografia.
L’applicazione permetterà di trovare i luoghi e di organizzare i percorsi anche attraverso mappe
specifiche e si verrà a conoscere dove ci si trova facendo ricorso alla propria posizione in Google
Maps.

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